NANDA VIGO: ALFABETO COSMOGONICO

La mostra “Nanda Vigo - Alfabeto Cosmogonico”, che abbiamo il piacere di ospitare nella sede del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona nel corso della primavera 2023, è la prima retrospettiva dell’artista italiana Nanda Vigo (1936-2020), tra le figure più significative dell’avanguardia europea degli anni Sessanta, che ha saputo proporre il suo distintivo linguaggio artistico totale e radicale, difficilmente classificabile, che integra arte, architettura e design con la componente unificatrice della luce.

Grazie all’accurata scelta delle opere – da parte del curatore della mostra, il critico d’arte Alberto Fiz e dell’imprescindibile collaborazione con l’Archivio Nanda Vigo – l’esposizione permette di seguire tutte le fasi più significative del coerente percorso artistico dell’artista, dagli esordi degli anni Cinquanta fino agli anni Duemila.

Divisa per sezioni l’articolazione della mostra permette di cogliere l’importanza dell’opera e della ricerca dell’artista, e di vivere momenti di esperienza sensoriale, grazie alle sue straordinarie opere immersive che, mettendo al centro lo spettatore, lo stimolano ad attivare immaginazione e pensiero.

Uscendo dalla cornice del quadro tradizionale, le sue opere sintetiche e astratte – formate da semplici elementi di vetro, di specchio, e di acciaio scelti per le loro qualità riflettenti/rifrangenti – si presentano come animate da un’energia interiore, quella di una luce tanto concreta quanto incommensurabile, che sapientemente l’artista riesce a trattenere incarnandola nella struttura portante dell’opera, per poi diffonderla nello spazio, in un continuum espansivo senza tempo. Ogni superficie si trasforma in un vero e proprio environement in cui riflettere, meditare, agire, reagire, vivere.

Facendo dell’arte la sua vita e il suo orizzonte, in un ambiente declinato al maschile, Nanda Vigo si è forgiata una personalità forte, conquistando fin da giovanissima la stima dei suoi maestri Gio Ponti e Lucio Fontana e dei suoi compagni di strada: Piero Manzoni (il suo amore) e Enrico Castellani (fondatori della galleria Azimut), i membri del gruppo transnazionale Zero di Düsseldorf – Otto Piene, Heinz Mack e Günther Uecker – che ha contribuito con grande generosità a far conoscere, curando nel 1965 la famosa prima mostra Zero in Italia presso lo studio di Lucio Fontana a Milano, e con i quali ha condiviso l’aspirazione di sperimentare nuovi materiali, e nuove procedure espressive, ridefinendo l’arte su base scientifica rigorosa, frutto di un lavoro spesso corale sebbene rispettoso delle personalità individuali, senza distinzioni di sesso e o di cultura.

Artista, architetto, designer, curatrice e promotrice culturale, l’anticonformista Nanda Vigo, è stata una donna eccezionale che, nonostante le difficoltà che comportava essere donna negli anni Sessanta perché, come lei stessa dichiara “Non c’erano le tante scuole d’arte e design che ci sono adesso e c’erano pochissime donne che lavoravano in architettura e arte. Bisognava sgomitare”, riesce ad emergere, lavorando in modo sperimentale e interdisciplinare in veste sia di designer sia di artista giungendo infine a valorizzare l’arte intesa nel suo senso più alto di coinvolgimento psicofisico totale, aperta verso infiniti orizzonti possibili, verso uno spazio cosmico senza confini.

Guidati da Nanda Vigo viaggeremo “molto lontani, verso le stelle da dove proveniamo, quasi fosse un ritorno primordiale in un mondo fantastico”, e ci andremo “ognuno con il proprio stato d’animo, con un mezzo adatto per andare fuori, senza dubbio sulla astronave Enterprise”, veicolo spaziale della saga di film e telefilm Star Trek, la cui sigla recitava il famoso slogan “verso l’infinito … e oltre”.

 

Michela Ris, Capo Dicastero Cultura del Comune di Ascona

Michela Ris