Colore, forma, vuoto - Contemplazione e meditazione nell'arte contemporanea

Dopo un’importante e necessaria ristrutturazione, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona riapre le porte al pubblico con la mostra Meditazione e contemplazione. La collezione della Fondazione Hackerodt per l’arte e la cultura che prosegue l’approfondimento sull’arte europea degli anni Sessanta delle cosiddette Neoavanguardie, che ha avuto ripercussioni considerevoli sul panorama artistico internazionale. Un ciclo di mostre che, iniziato nel 2016 con la mostra Marcel Duchemp. Dada e Neo-Dada, é proseguito nel 2017 con la mostra dedicata ai Nouveaux Réalistes. Gli anni classici 1960-1970. Le sale rinnovate del nostro museo, accoglieranno così ancora una volta le opere degli artisti del Gruppo Zero Heinz Mack, Otto Piene e Günther Uecker e di Yves Klein, ma anche quelle di artisti che verranno presentati per la prima volta ad Ascona, come Piero Manzoni, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Judi Harvest, Hermann Bartels o Moiro Nishimura, per citarne solo alcuni.

Il nucleo principale delle opere presenti in mostra, proviene dalla collezione d’arte della Fondazione Hackerodt per l’arte e per la cultura, che grazie al contatto con la sua fondatrice, la Dr. Christiane Hackerodt, abbiamo oggi l’onore e il piacere di poter presentare quasi nella sua interezza. Questa interessante collezione si è costituita e ha preso forma intorno a un tema ben preciso: quello della meditazione e della contemplazione, la cui valenza è stata di fondamentale importanza per l’acquisizione di ogni opera. La Fondazione intende infatti esplorare questo tema nella storia dell’arte, rendendone testimonianza con le opere della propria collezione, analizzando inoltre i parallelismi e le differenze tra le opere di artisti occidentali e orientali. Se infatti il gruppo centrale delle opere è costituito dagli artisti tedeschi del Gruppo Zero o che gravitano nella sua orbita - Heinz Mack, Otto Piene, Hermann Bartels e Raimund Girke – un altro gruppo importante di opere all’interno della collezione proviene invece da artisti orientali, quali Morio Nishimura, Kazuo Shiraga Kwang Young Chung e Yuko Nasaka. Lo sguardo è dunque diretto su due mondi, così da offrire una visione d’insieme su un tema esplorato nell’arte già nei secoli passati, si pensi per esempio quanta rilevanza ha avuto nel Romanticismo tedesco. Se quindi da un lato la Fondazione intende esplorare questo tema da una prospettiva storica, dall’altro, e qui sta la sua originalità, vuole anche sottolinearne la sua importanza nel considerarla come una valida e concreta alternativa al nostro stile di vita contemporaneo frenetico, condizionato dalla nostra società globalizzata di cui internet, se è una delle più grandi invenzioni di tutti i tempi con tutti i suoi indiscutibili vantaggi, è anche la causa di una vita sempre più anonima, individualista e anaffettiva. La mostra vuole dunque rispondere a questo disagio dei tempi, dando al visitatore la possibilità di immergersi in un’atmosfera di calma, per finalmente prendersi una pausa dalla quotidianità, per meditare su di sé contemplando semplicemente le opere esposte, assorbendo le loro forme e i loro colori, lasciandosi trasportare in un’altra dimensione.

Per valorizzare questa importante collezione, la co-curatrice della mostra Dott.ssa Mara Folini, Direttrice dei Musei civici di Ascona, ha voluto integrarla con alcune opere di quegli artisti che hanno avuto un’importanza e un ruolo fondamentale nell’ambito del Gruppo Zero e le sue costellazioni. Grazie alla generosità e alla disponibilità della galleria d’arte Beck & Eggeling e di alcuni prestatori privati che preferiscono restare nell’anonimato, ai quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, si potranno dunque ammirare anche alcune opere di Yves Klein, Piero Manzoni, Enrico Castellani e Lucio Fontana, che in modo esemplare completano e contestualizzano gli intenti di questa mostra.

 

 

Michela Ris

Capo Dicastero Cultura

Comune di Ascona

 

Michela Ris